Era il 2008 e durante un convegno a Roma sulla riduzione dei rifiuti fui particolarmente incuriosita da una novità. Per la prima volta sentivo parlare di FaterSMART, un gruppo di ricercatori italiani che stavano lavorando ad un brevetto innovativo.
Una tecnologia che per la prima volta al mondo permetteva di riciclare i rifiuti domestici più inquinanti: i pannolini usa e getta, un mix di plastiche, polimeri super assorbenti, cellulosa e scarti organici. Una vera e propria bomba ecologica che fino ad allora non aveva mai trovato un corretto metodo di riciclo e che per questo finiva in inceneritore o in discarica.
Negli anni ho quindi seguito le evoluzioni del progetto: prima il brevetto, poi il primo impianto sperimentale e infine l’avvio del progetto.
Così oggi ho preso il treno per andare al convegno di FaterSMART alla Fiera Ecomondo 2019 a Rimini:“Il viaggio (virtuoso) del pannolino nell’economia circolare”.
Tante le novità che mi attraevano in un settore così delicato a livello ambientale come quello dei rifiuti da prodotti assorbenti per la persona.
Pannolini, pannoloni e assorbenti igienici femminili rappresentano circa il 4% del totale dei rifiuti urbani in Italia, ovvero circa 900.000 tonnellate all’anno (Ispra, Rapporto Rifiuti Urbani, 2017).
Basti pensare che solo nei 4 giorni di fiera a Ecomondo si useranno in Italia oltre 40 milioni di prodotti assorbenti per la persona, 7 mila al minuto.
Montagne di rifiuti
All’incontro, moderato dal giornalista Rai Marco Frittella, sono intervenuti:
- Giovanni Teodorani Fabbri, direttore generale FaterSMART,
- Pierluigi Altomare, della direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento al Ministero Ambiente,
- Raniero Maggini, per Cittadinanza Attiva
- Armido Marana, Amministratore delegato di Ecozema
- Michele Rasera, direttore generale dell’impianto Contarina a Lovadina di Spresiano (TV), dove si sta sperimentando e applicando la tecnologia FaterSMART.
Grazie al recente decreto sull’End of Waste sull’economia circolare in Gazzetta Ufficiale del Ministero dell’Ambiente, è ora possibile commercializzare le materie prime seconde ricavate dal processo di riciclo dei pannolini.
Gli impianti servono quindi al più presto!
Ad oggi sono già 900 i comuni italiani che praticano una raccolta differenziata dedicata ai prodotti assorbenti usati per la persona, per un totale di 14 milioni di abitanti.
FaterSMART: nuova vita a pannolini e assorbenti usati
Nuova vita quindi a pannolini e assorbenti usati!
Il 100% delle materie prime viene recuperato: plastica, cellulosa e polimero super assorbente da trasformare in utili oggetti di uso quotidiano come secchioni per l’immondizia, porta cellulari, vasi, stampelle, lettiere per gatti, maracas per suonare o comode sedute.
E per fare una sedia? Servono 227 kg di pannolini usa e getta!
Qualche numero: da 1 tonnellata di pannolini usati si ricavano infatti 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente. Materie salvate da un triste destino in discarica o negli inceneritori.
Al centro della discussione quindi l’importanza di realizzare nuovi impianti di riciclo come quello sviluppato da FaterSMART presso il sito di Contarina di Treviso.
L’impianto di Contarina riesce a servire 1 milione di abitanti, e per questo andrebbe replicato in tutta Italia per soddisfare il fabbisogno nazionale.
Allo stand ho giocato con lo Smart-Bin, un dispositivo intelligente collegato ad un’applicazione per smartphone, creato per aiutare i Comuni nella raccolta differenziata dei pannolini usa e getta, grazie ad un sistema di apertura-chiusura automatico senza contatto umano e… senza puzza!
Qui mi sono proprio entusiasmata! Il contenimento dell’odore avviene attraverso un sistema di sanificazione con ugelli che spruzzano enzimi all’interno del cassonetto, garantendo assenza di odori e di insetti.
Utili enzimi, geniali tecnologie, molta perseveranza e una forte sensibilità ambientale: ecco come ti riciclo il pannolino usa e getta.
Di Lucia Cuffaro
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