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Pranzo in barattolo

di Lucia Cuffaro

Lucia Cuffaro

A lavoro, a scuola, o per lo spuntino di metà giornata: il pranzo più cool è racchiuso in un barattolo di vetro!

Un’alternativa salutare, dietetica ed economica al solito panino o pasto consumato nella tavola calda. È facilissimo da preparare e ricco di tutti gli elementi nutritivi necessari per una giornata a tutto sprint!

Pranzo in barattolo - Lucia Cuffaro

Ingredienti

  • 30 g di legumi secchi (ceci, lenticchie, fagioli, cicerchia, …)
  • 120 g verdure croccanti (carote, fagiolini, cetriolo, finocchio, pomodori, germogli …)
  • 60 g di cereali da bollire (riso, miglio, orzo, farro, …)
  • 40 g di insalata (rughetta, radicchio, lattuga, …)
  • 4-5 semi oleosi e frutta secca (mandorle, noci, pistacchi, sesamo, uvetta, …)
  • elementi saporiti (olive, mais, agrumi, germogli, funghi, …)
  • condimenti a scelta (olio, sale, pepe, limone, curcuma, …)

Materiale

  • barattolo a chiusura ermetica da 750 ml o 1 l
  • forchetta
  • laccetto

Il barattolo perfetto

I barattoli devono essere da 750 ml o da 1 l per un pasto completo, più piccoli per il dolce (almeno 200 ml). Si possono comprare nei negozi di casalinghi, ma ancor meglio si possono riutilizzare quelli dei sottaceti o del miele.

L’importante è che abbiano la bocca larga, in modo da far entrare facilmente gli ingredienti e da agevolare la consumazione.

Fondamentale è anche che la chiusura ermetica sia ben funzionante, onde evitare la perdita di condimenti e liquidi. Per questo i tappi non devono essere lavati in lavastoviglie: il calore eccessivo potrebbe fargli perdere aderenza.

pranzo in barattolo

Il vetro è un materiale ecologico, che rende il pasto più sano perché:

  • Il gusto originale degli alimenti non viene modificato
  • La sua neutralità elimina i rischi di contaminazione chimica
  • Fornisce una perfetta conservazione del cibo

Pranzo in barattolo: Come disporre il cibo nel barattolo?

Nel predisporre gli ingredienti, si comincia sempre da quelli più pesanti, posizionandoli sul fondo, così da evitare che gli altri vengano schiacciati.

Pranzo in barattolo

PRIMO STRATO: legumi

Mettiamo i legumi che ci danno molte proteine facilmente digeribili come lenticchie, ceci, fagioli, cicerchia. Sono i più duri e vanno sul fondo. Basta bollirne 30 g per avere una porzione bilanciata. Se usiamo quelli precotti mettiamo 5 cucchiai belli pieni. Possiamo anche frullarli e ottenere una morbida crema.

SECONDO STRATO: verdure croccanti e elementi saporiti

Aggiungiamo circa 120 g di verdure croccanti di stagione, cotte o crude come carote, fagiolini, cetriolo, finocchio, pomodori, germogli, assieme agli altri elementi a piacere (olive, mais, agrumi, germogli, funghi, …)

TERZO STRATO: i cereali

Scegliamo dei cereali gustosi e facilmente digeribili come riso, cous cous, orzo, farro, da bollire in acqua e conditi con un po’ di olio, sale e pepe.

QUARTO STRATO: insalate

È il momento delle insalate, come le lattughe, la rughetta e tutti gli altri vegetali a foglia verde che devono essere posti in alto per evitare di afflosciarsi con il peso degli altri ingredienti.

QUINTO STRATO: semi oleosi e/o frutta secca

I semi oleosi rappresentano un piccolo scrigno vitale che permette la nascita di una nuova pianta: ecco perché sono così ricchi di proprietà! Ne aggiungiamo 4-5 (mandorle, noci, sesamo, pistacchi, …) in grado di fornirci preziosi minerali ed acidi grassi essenziali e benefici.

Pranzo in barattolo: enorme risparmio!

Il pranzo in barattolo ci costa al massimo 2 euro!!!! Un bel risparmio se consideriamo la spesa abituale per mangiare fuori casa. Possiamo risparmiare dai 500 ai 1.400 euro circa l’anno

Pranzo in barattolo - Risparmio

Tipologia Costo medio giornaliero Costo medio annuale
Pasto pronto (bar o tavola calda) 7,5 1.904 euro
Pasto acquistato al supermarket o panino 4 1.016 euro
Pasto fatto in casa 2 508 euro

Conservazione del Pranzo in Barattolo

Preparato con tutti elementi di origine vegetale si mantiene perfettamente anche senza essere messo in frigo, e durante il trasporto per arrivare al lavoro o a scuola.

Se non terminato il giorno stesso, si conserva poi per alcuni giorni in frigorifero a casa. In ufficio possiamo porlo fuori della finestra in inverno, se non fosse disponibile un frigorifero.

Condimento

Condiamo le pietanze direttamente nel barattolo man mano che componiamo gli strati, con i classici olio, sale, pepe, curcuma. Oppure possiamo fare una sfiziosa e veloce salsa francese. Io ne vado matta e la preparo tutte le settimane da 15 anni.

Salsa francese in barattolo

Occorrente

In pochi secondi è possibile fare una salsa francese gustosissima ma anche molto leggera (e senza sale perché già saporita!).

Basta amalgamare direttamente in un barattolo di vetro gli ingredienti in questo ordine: prima 1 cucchiaio di mostarda o senape, poi 1 cucchiaio di aceto balsamico e infine 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva.

Pranzo in barattolo - Mostarda

Il pranzo è servito!

Infine con un laccetto fissiamo al barattolo una posata avvolta in un tovagliolo. Io amo mangiare con quelle di legno. Più leggere e in grado di non inficiare sul sapore.

Pranzo in barattolo - Forchetta

1. La raffinata: con fiori commestibili e germogli

L’ultimo strato può essere decorato con un elegante ingrediente: dei raffinati fiori commestibili come i petali di geranio, calendula, lillà, viola, primula, margherita, begonia, rosa, bella di notte, gelsomino, camomilla, etc. (ovviamente coltivati senza pesticidi).

2. La messicana: il burrito scomposto in barattolo

All’interno del barattolo inseriamo gli ingredienti del burrito: fagioli neri, lattuga, pomodori, cipolla e ovviamente la tipica salsa piccante messicana. In cima si può disporre una piadina, oppure in mancanza di essa dei crostini di pane.

3. La sportiva: il pranzo in barattolo per chi deve fare sport al pomeriggio

Anche la frutta di stagione può finire in barattolo. Oltre a soddisfare il palato, ha un buon potere energizzante, importante prima di un’attività sportiva.

Tortino in barattolo

Occorrente

  • 2 biscotti sbriciolati
  • 8/10 anacardi
  • 150 ml di acqua (per l’ammollo)
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • 20 g di cioccolato fondente
  • 4-5 frutti rossi
  • frullatore
  • ciotolina
  • cucchiaino
  • barattolino di vetro a chiusura ermetica

Pranzo in barattolo - Frutti di bosco

Ecco un delizioso dolce al cucchiaio, sano e veloce da preparare a freddo, che non necessita di cottura.

Si inizia ponendo sul fondo del barattolo i biscotti sbriciolati e ben pressati.

Il secondo strato è rappresentato da una morbida crema di anacardi. Per realizzarla basta lasciare in ammollo per 3/4 ore gli anacardi in 150 ml acqua fredda, o per 1 ora se si tratta di acqua calda. Trascorso il tempo dobbiamo scolarli e frullarli fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Aggiungiamo man mano un cucchiaio di zucchero di canna.

Se la crema è troppo dura aggiungiamo a cucchiaiate il liquido di ammollo e volendo del cacao per ottenere un gusto ancor più cioccolatoso.

Versiamo infine la crema sopra alla base croccante e aggiungiamo il cioccolato fondente tagliato a pezzetti e 4-5 frutti rossi o fichi secchi, per donare una nota acida e colorata!

Anche in questo caso la conservazione è di un’intera giornata anche fuori dal frigorifero (va bene anche con le calde temperature).

Come trasportare il pranzo in barattolo?

Facendo un “cappotto di lana” per il barattolo (per non farlo rompere nel trasporto e mantenere la temperatura). Basta riciclare la manica di un vecchio maglione da mettere attorno (solo taglio, niente cucito).

pranzo in barattolo - Cappotto

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11 COMMENTI

  1. mah,a me tutto questo sembra il ritorno alla miseria,posso capire se un barattolo come questo viene proposto per una emergenza,o per un pasto una volta a settimana, ma pensare di vedere tante persone davanti ad un barattolo,mi ricorda il passato quando non c’erano soldi,e ci si doveva arrangiare. Io credo che tutti dovrebbero durante l’ora del pranzo poter sedersi ad un tavolo, ed avere a disposizione una mensa o un sel service,e scegliere cibi caldi,serviti in piatti ,credo che sia un diritto.

    • Cara Claudia, credo che sia un diritto per chi ha piacere di farlo.
      Per chi non può permetterselo è un’alternativa modaiola per risparmiare e mangiare sano.
      🙂
      Lucia

  2. Mi fa ridere il commento di Claudia sulla miseria ! É che ora purtroppo si trovano tante schifezze nei cibi. Non come una volta, dove i cibi erano più salutari.

    Carne che ormai non é più carne, guardiamo il cuoco inglese Jamie Oliver che ha vinto il processo contro McDonald, xché dice che quella carne, non é inadatta al consumo umano… il grano creso fatto il laboratorio nel 1970 con raggi uv… ecc. Ormai siamo tutti intolleranti al lattosio e al glutine. Io al lattosio… E diciamolo che alle mucche viene iniettata una medicina per dare più latte. Ormai girano tante schifezze e qsto é il modo per mangiare più salutare. Io il pane me lo faccio in casa, non per miseria, ma per qualità e sono dimagrita 5 chili, cambiando in abitudini sane come un tempo.

  3. Poi io essendo intollerante al lattosio ho iniziato a guardare le etichette e il latte si trova dappertutto!!!! Mi chiedo cosa ci fa il lattosio/latte nei salumi? Poi lo zucchero si trova dappertutto e i cereali pure! E qsto l’industria lo fa xché il mangiare é più scadente e con il latte e lo zucchero riescono a modificare il gusto confondendo il consumatore. Se prova a farsi un pane con i grani antichi siciliani, non mangerà più un pane comprato, il gusto é totalmente diverso! Quello si che é un vero pane!

  4. Credo che la miseria sia altro, ed in ogni caso purtroppo per molti la mensa aziendale o il rimborso del pasto, è un pò un miraggio.
    L’idea proposta mi sembra molto originale! Sicuramente un’alternativa ai contenitori con coperchio, che immancabilmente lasciano residui di olio o cibo nella borsa!
    Mi complimento.

  5. Sono un economista e un ex manager di multinazionale che da quasi dieci anni ha deciso di dedicarsi all’ingegneria energetica, alla sostenibilità e all’innovazione utile.
    Da poco iscritto alla newsletter di Luica. sono anni che pratico una famigliare scelta di autoproduzione e di consumi focalizzata sui principii “predicati” dall’amico Maurizio Pallante. Penso che il commento di Claudia sulla proposta di intelligente composizione del pranzo fuori casa elaborata da Lucia sia il frutto di una consapevolezza non ancora maturata di quali siano i problemi generati dall’attuale assetto socio-produttivo. Si tratta degli effetti sulla biosfera (non tanto sul Pianeta, che può benissimo ignorarci) e sui comportamenti quotidiani di ciascuno. Addirittura, Claudia – e sono certo della sua buona fede – ritiene sia un “diritto” poter beneficiare di cibi caldi serviti in piatti! Temo che la prospettiva di questa affermazione sia falsata da una visione del mondo troppo distante dalla realtà.
    Mia figlia ed io da almeno otto anni “ricicliiamo” per il pranzo della pausa dal lavoro cibi avanzati il giorno prima o ci prepariamo qualcosa di molto simile a quanto suggerito da Lucia, utilizzando rigorosamente contenitori in vetro (che se vergine non rilascia contaminanti) e aggiungendo, come indica correttamente Lucia, semi e/o frutti oleosi, insalate fresche (per lo più colte dal nostro piccolo orto di permacoltura), aggingendo nello zaino l’acqua del rubinetto (dopo mezz’ora di stabulazione per far evaporare il cloro) nella bottiglia di vetro (quelle in PET sono capaci di contaminare con xenoestrogeni) e un frutto fresco; qualche volta anche del pane, a seconda della pietanza. Mangiamo cibo di cui sappiamo la storia, stiamo benissimo, non insozziamo la Terra, non alimentiamo con la nostra spesa filiere inquinanti e spesso nocive e risparmiamo un bel po’ di soldi, rendendoci così più liberi dal giogo monetario e dunque meno disposti a fare compromessi sulle nostre scelte di cittadinanza consapevole, sull’ecologia sociale e su quella ambientale. Per noi è il massimo della coerenza.

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