di Lucia Cuffaro
Casa dolce casa? Inquinamento indoor
Un’abitazione, se non costruita e arredata secondo i principi della bio architettura, può essere più inquinata del centro di una metropoli come Roma, Napoli o Milano (Fonte Corriere della Sera).
In casa siamo esposti al 95% degli inquinanti che ci finiscono nei polmoni, stando a uno studio dell’Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili. Il guaio è che ancora pochi ne sono consapevoli: secondo un’indagine condotta da Toluna per conto di Dyson su un migliaio di abitanti del Nord Italia, una persona su due ritiene l’aria di casa migliore di quella esterna e solo il 14% comprende gli effetti dell’inquinamento indoor sul benessere.
Lo smog per strada fa paura a due persone su tre, specialmente nelle grandi città, mentre a funghi, muffe e odori non si dà peso e fumo di sigaretta e polveri sottili sono considerati un problema solo quando si sta fuori: al chiuso ci si sente al sicuro, insomma.
In realtà in case, uffici e scuole si concentrano molti inquinanti e poiché passiamo la maggior parte del nostro tempo fra quattro mura dovremmo rendercene conto.
Secondo il World Energy Outlook 2016, uno studio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, la cattiva qualità dell’aria è al quarto posto tra le minacce per la salute umana, dopo ipertensione, alimentazione sbagliata e fumo di sigaretta.
Se la casa non viene arieggiata, queste sostanze possono causare mal di testa, bruciore agli occhi e irritazione delle vie respiratorie e affaticamento. Sintomatologie che rimandano alla cosiddetta Sindrome dell’Edificio Malato (Sick Building Syndrome – SBS).
Eppure, la nostra casa è la naturale estensione del nostro corpo, dato che vi trascorriamo almeno il 50-60% del nostro tempo.
Nell’aria galleggiano indisturbati i cosiddetti VOC, composti organici volatili, rilasciati da:
- prodotti per la pulizia, la detergenza e disinfettanti
- vernici delle pareti
- collanti dei mobili in truciolato e compensato
- gas di combustione per cuocere il cibo
- sostanze presenti nei laminati e moquette
- fumo delle sigarette
Sanseveria: pianta mangia smog domestico
Per assorbire parte delle sostanze nocive che si accumulano nell’aria in modo semplice ed economico, possiamo farci aiutare dalle piante mangia inquinamento domestico.
Tra queste una delle mie preferite è la Sanseveria (chiamata anche Lingua della Suocera) una pianta grassa sempreverde d’appartamento molto comune, utile per la depurazione dalla formaldeide, monossido di carbonio, benzene, xilene, toluene e dal fumo di sigarette; da posizionare in cucina, salone, studio o in altre stanze con luce naturale.
Si può riprodurre per talea e quindi regalare agli amici.
Ha bisogno di poche cure e acqua. È una pianta succulenta del tipo sempreverde, molto adatta alla vita da appartamento o da ufficio.
Per approfondire
Pothos: pianta mangia inquinamento in casa
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