L’acqua di San Giovanni secondo la tradizione porterebbe amore, salute, fortuna e prosperità.
Si raccolgono i fiori ed erbe di vario tipo al tramonto, lasciandosi guidare dall’istinto e dalla bellezza dei profumi e colori.
di Lucia Cuffaro
- Papavero (Papaver rhoeas)
- Iperico (Hypericum perforatum)
- Elicriso (Helichrysum italicum)
- Artemisia (Artemisia vulgaris)
- Lavanda (Lavandula angustifolia)
- Ruta (Ruta graveolens)
- Rosmarino (Rosmarino officinalis)
- Ginestra (Spartium junceum)
Come fare l’Acqua di San Giovanni
Si mettono in una ciotola e si lasciano in infusione in acqua nella notte tra il 23 e il 24 giugno, che è appunto quella di San Giovanni.
Durante la notte assorbirà la rugiada con le sue proprietà benefiche.
Durante questa notte di San Giovanni per la tradizione popolare scende la rugiada degli Dei in grado di energizzare i fiori e le piante.
In genere si scelgono fiori del territorio.
Al momento delle foto ero in Sardegna e il fiore bianco di mirto, l’iperico e l’elicriso non potevano mancare.
Al mattino, secondo la credenza popolare, va usata per lavarsi viso e mani in segno propiziatorio.
Si preleva con le mani un po’ d’acqua floreale e si tamponano le parti del corpo, inalando i profumi.
Porterebbe infatti amore, salute, fortuna e prosperità.
Una coccola per la nostra pelle e per la nostra anima.
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